E’ lei, è Sara, è la donna invisibile, è il personaggio femminile di Maurizio de Giovanni con più fascino, con un’eleganza nascosta dal suo aspetto poco curato ma perfettamente tangibile per il lettore.
E’ il giusto passaggio di consegne dal personaggio di Ricciardi. Lei ha un dono, proprio come l’ha Luigi Alfredo. Un dono però, più sopportabile, gestibile, la aiuta nelle sue indagini, la porta dritta al cuore delle persone che incontra dritta al cuore dei fatti che svela con determinazione.
Una “mentalista” che legge le labbra, le emozioni nei gesti, che crea un filo di empatia con chi la incontra.
In questo romanzo il passato torna a bussare prepotente alla porta del cuore di Sara, ma lei con la sua apparente imperturbabilità, affronterà anche questo stato d’animo che le crea il dover fare i conti con cose che non sapeva. C’è un mistero dal passato da risolvere, un omicidio irrisolto, una sorta di cold case, una soluzione che qualcuno ha rincorso per anni fino alla fine dei suoi giorni.
Napoli è lo scenario, moderno e attuale, che come sempre regala il suo essere più profondo anche senza mai essere nominata, abbraccia tutti con la sua essenza.
Un concatenarsi di fatti, persone ed eventi anche casuali alla base di questo romanzo che dimostra la crescita morale e personale del personaggio di Sara Morozzi. Una donna che all’improvviso si ritrova a far parte di una sorta di strampalata famiglia, lei proprio che nella sua vita dalla famiglia era fuggita.
Lettura come sempre scorrevole e piena di fascino che unisce e mescola i sentimenti di tutti i personaggi ponendoli alla base di tutta la vicenda. Un nuovo grande successo per il nostro autore, che si conferma ogni giorni di più ai vertici della cultura di genere italiana.
La recensione è di Livia Frigiotti, che ha letto questo libro e l’ha raccontato per il Blue Room.
UNA LETTERA PER SARA di Maurizio De Giovanni
Rizzoli, 2020 Nero Rizzoli
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