Il canto della fortuna – La saga dei Rizzoli: tra incanto e realismo

Attingendo ai documenti, agli archivi, a interviste esclusive, Chiara Bianchi, ne Il canto della fortuna – La saga dei Rizzoli (Salani editore) racconta la grande saga della famiglia Rizzoli, che si snoda tra gli eventi epocali del Novecento, unendo l’accuratezza della ricostruzione storica a uno sguardo narrativo curioso ed empatico. Il romanzo ci conduce nella la vita rocambolesca di Angelo Rizzoli (Milano, 31 ottobre 1889 – Milano, 24 settembre 1970), editore e produttore cinematografico che fondò nel 1927 l’omonima casa editrice.  

Il caso, l’abilità, la spregiudicatezza? Di certo, alla base della straordinaria storia dei Rizzoli ci sono l’audacia e il fiuto di un imprenditore, Angelo, a cui è legata la sua fortuna. Ma non di sola fortuna è fatta la storia di Angelo. Ci sono due guerre mondiali, il regime fascista, le macerie causate dalla Seconda guerra mondiale, l’altalena di boom e di crisi dell’Italia moderna. Ci sono gli alterni destini individuali: matrimoni e amori, tradimenti, dolorose perdite, ribellioni e scontri, l’esistenza sotto i riflettori del jet-set internazionale e quella al riparo delle mura domestiche. In queste pagine che scorrono lievi ma profonde, come il peso e la dissolvenza della musica, ci sono decenni di storia italiana a partire dalla fine dell’Ottocento quando Angelo Rizzoli, chiamato Angiulìn, all’età di otto anni e poverissimo entra nell’orfanotrofio milanese “Martinitt”.

Da brava romanziera, l’autrice ci trasporta in un’esperienza affascinante, un mondo parallelo, quello di Angiulìn, dalla miseria dell’infanzia, che mai dimenticherà, fino alla sua folgorante rivincita che lo porterà a diventare un nome di prima grandezza nell’editoria e nel cinema: nel 1963 vince il premio Oscar come miglior produttore per il film 8½ di Federico Fellini.

Chiara Bianchi è abile nell’intrecciare la vita di Angelo Rizzoli – fatta di cadute e rinascite, drammi e gioie – e le vicende degli altri personaggi, senza avarizia di colpi di scena, immergendoci in una narrazione avvincente che svela e rivela a tratti, facendoci desiderare di volerne sapere sempre di più. 

Il canto della fortuna, come un’onda che alterna il realismo all’incanto, narra la storia vera senza porre alcun filtro del geniale imprenditore, nella dimensione pubblica e in quella privata, che ha rivoluzionato l’editoria e il costume dell’Italia e a cui la Bianchi ha saputo imprimere la magia della fiaba.

IL CANTO DELLA FORTUNA La saga dei Rizzoli, di Chiara Bianchi
Ed. Adriano Salani, 2024

La recensione è di Maria Franzé, scrittrice.

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