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Presentazione del libro “Cristo fra I muratori” di Pietro Di Donato.

Il 28 gennaio la casa editrice Readerforblind ha pubblicato, per la collana “Le polveri”, un testo a lungo dimenticato, ma che a buon diritto potrebbe diventare un classico della letteratura, data la notevole profondità di contenuto e la qualità di scrittura. Il 19 Febbraio scorso “Cristo fra i muratori” (questo è il titolo del romanzo) è stato presentato nella libreria Blue Room con la piacevole presenza dello scrittore Sandro Bonvissuto, che oltre ad essere curatore della collana ha scritto la prefazione, Valerio Valentini direttore editoriale di Readerforblind, e il giornalista Emilio Fabio Torsello. Una bella serata dove l’autore Pietro Di Donato (morto nel 1992) quasi riviveva nelle parole dei relatori, soprattutto per il fatto che Di Donato è stato un autore sanguigno, vitale. Il suo romanzo infatti non è datato, sebbene sia stato scritto negli Stati Uniti d’America degli anni venti, perché parla dei micidiali ancora attualissimi incidenti sul lavoro.

Bonvissuto ci ha raccontato di come Di Donato, dopo essere riuscito a dare ale stampe il libro ed essere diventato famoso, piuttosto che tenersi il compenso, lo avesse generosamente regalato a parenti e amici che si ritrovavano in ristrettezze, mentre per se stesso continuava a bastargli il suo salario di muratore, perché il suo lavoro, di cui andava pertanto orgoglioso, era appunto quello del muratore.

Ma veniamo al libro. Il romanzo pur essendo stato scritto in lingua inglese risente della lezione del verismo italiano. E’ un libro asciutto, oggettivo, oserei dire scientifico nella sua capacità di descrivere gli eventi quasi fossero una cronaca. Un neo Zola, un neo Verga del ‘900, che anticipa per altro quel neorealismo che tanto è stato importante per la cultura cinematografica italiana. La capacità di Di Donato è stata quella di cogliere l’aspetto antropologico della vita dei muratori, più che l’aspetto psicologico. L’occhio antropologico prevede, infatti, una sospensione del giudizio su di un mondo che lui peraltro conosce bene e che può peraltro descrivere. A buon diritto Bonvissuto ci parla di mancanza di artifizi letterari . Durante la discussione si è pensato a Furore di Steinbeck già più costruito.  “Cristo fra i muratori” ci parla con la sensibilità e l’asciuttezza di chi ha vissuto realmente quel mondo e ci trasmette una testimonianza oculare intensa e rivelatrice.

Il romanzo narra le vicende di Paul che, dopo la morte del padre Geremio si sente costretto a farsi assumere nello stesso cantiere. Il libro non è un’autobiografia, ma contiene spunti di vita vissuta che si raccolgono tutti nell’ambito della vita del muratore immigrato italiano, sottoposto allo sfruttamento, alla morte e alla povertà nei primi anni ’20 d’America. Una comunità, quella italiana, che vuole integrarsi ma che nel contempo cerca di mantenere le proprie tradizioni. Il libro di Di Donato è scritto in inglese, ma è un libro italiano e trasuda italianità in tutte le pagine grazie anche all’accurata traduzione di Nicola Manuppelli.

Un romanzo da avere e da leggere, che scorre come un fiume, che fa riflettere. Soprattutto ci parla di un mondo dimenticato dove Cristo (simbolo di colui che sta tra gli emarginati) si fa testimone.

CRISTO FRA I MURATORI di Pietro Di Donato
traduzione di Nicola Manuppelli
con la prefazione di Sandro Bonvissuto, per la collana “le polveri”
Ed. Readerforblind

L’articolo è di  M.S.

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