Una proposta stronza di Maddalena Fingerle
Titolo curioso per un piccolo romanzo intelligente che dietro a una serie di metafore e situazioni paradossali riflette su un qualcosa di molto interessante: il processo creativo. Ci si interroga infatti se il processo creativo non sia simile a una gravidanza e se l’esito finale a un capolavoro. Solo, dice l’autrice, mentre procedi ad esempio con la scrittura, devi correre perché l’editore incalza, le vendite aspettano, mentre un bambino ha i suoi tempi; nessuno dice a una donna in gravidanza “sbrigati!” Forse, però, chissà, un buon testo letterario avrebbe bisogno di quella calma e di quel riposo per uscir fuori veramente un capolavoro.
La camera di Ondino di Eduardo Savarese
Ondino è un giovane di successo. A parte il fatto che è bellissimo, è un giovane intellettuale che sa anticipare le mode, è stato alla televisione ospite di svariati programmi ed è stato anche scrittore. Finchè a un certo punto non decide di abbandonare tutto e di ritirarsi in una camera sopra le macerie di una città. Ma lui non vuole essere veramente solo. Così utilizza il suo corpo. Lo dona a mezzanotte quando una pretendente riuscirà a salire fino in camera sua per ricevere il suo seme e divenire madre.
Sotto la città di Daniele Petruccioli
Il romanzo di un fallimento ovvero di un uomo fallito che promette mille cose alla moglie prima del matrimonio e dopo si apre una voragine in cui tutti i suoi programmi rimangono irrealizzati. E la moglie gli rimprovera l’abbandono di quei sogni e di quelle aspirazioni che l’uomo si è visto sfuggire dalle mani, rodendosi in una banale quotidianità che lui stesso, prima del matrimonio, sapeva esser forse inevitabile.
Uno per due di Romana Petri
In effetti, è molto difficile, se non impossibile, mantenere il totale controllo della vita che ci gira intorno (mentre, direbbero in molti, possiamo controllare il nostro stato emotivo). E forse è per questo che la protagonista del romanzo appare una donna bellissima e felicissima, sposata con un uomo altrettanto bello, ma succube di una madre che accusa Annie di essere un’oca perché sorride sempre. Annie passerà per un divorzio e poi per un secondo matrimonio con un uomo a cui viene l’idea di mettere su un agriturismo in Italia. Alla fine del romanzo ormai settantenne farà un incontro, un incontro imprevisto, destinato a completare l’incompleto puzzle della sua vita.