Avevamo già ospitato Irene Ranaldi e la Tab Edizioni a gennaio per presentare il suo libro appena uscito GENTRIFICATION FOR DUMMIES Guida semiseria ad un fenomeno urbano, ma dato il notevole interesse che ha suscitato il tema abbiamo voluto invitare di nuovo l’autrice, in compagnia dell’illustratore Salvatore Santuccio, per la giornata inaugurale di Villa Lais Legge, martedi 23 maggio scorso.
Al di là di tutti gli stereotipi che si possono formulare in merito, con un’acuta analisi antropologica e sociologica l’autrice affronta il delicato fenomeno della gentrification, che si sta sempre più verificando nei quartieri delle grandi città, Roma inclusa.
In Italiano, per l’Accademia della Crusca gentrification sta per gentrificazione, che letteralmente vuol dire “borghesizzazione”. Partiamo proprio da qui per l’analisi del libro e focalizziamoci sulle principali città europee e non, che vengono spesso descritte nel testo. Parliamo di Berlino, Barcellona e New York, ma anche di Roma. Spesso si è parlato di gentrificazione di un quartiere popolare come di una sua riqualificazione dal degrado in cui versava. Riqualificazione è un termine positivo; gentrificazione no. O meglio per poter specificare: nella riqualificazione di un’area urbana soprattutto se in quest’area l’iniziativa è degli abitanti, la gentrificazione sembra non esserci. Piuttosto la gentrificazione arriva quando c’è uno sviluppo commerciale dell’area che vira a svantaggio delle classi povere che vivono lì da tempo e a vantaggio di quelle danarose arrivate da poco. Le quali, inizialmente, desiderano conservare l’atmosfera popolare che caratterizza l’area urbana, donandole successo, ma se s’inserisce la gentrificazione , quindi la commercializzazione dell’area che genera omologazione stereotipi e distruzione di valori culturali, provoca anche l’estinzione delle classi povere.
Sicuramente esempi di questo tipo si possono ritrovare a Roma nel quartiere di S. Lorenzo che, abitato soprattutto da operai, è diventato luogo di ritrovo e di movimento degli studenti universitari. Oppure quartieri come Testaccio od Ostiense dove sono sorti moltissimi locali, teatri e luoghi d’incontro della borghesia romana. La gentrificazione potrebbe intendersi come la riqualificazione che mangia se stessa. Tutto quel desiderio quella volontà di mantenere e di valorizzare le aree popolari che vengono frequentate, vuoi per una volontà politica o vuoi per una volontà imprenditoriale, viene spazzato via e gettato nell’inferno dell’omologazione.
GENTRIFICATION GUIDA SEMISERIA AD UN FENOMENO URBANO
di Irene Ranaldi, illustrato da Salvatore Santuccio
Ed. Tab, 2022